Quanto costa un CRM?

Se sei arrivato a porti questa domanda, ecco cosa probabilmente ti sta per capitare: inizierai a chiedere preventivi, cercare referenze, fare confronti, decodificare listini. Non capirai un tubo. Andrai in ansia. Rimanderai la decisione e starai subito meglio (a meno che tu non sia un decisore di pancia, caso in cui sceglierai la prima alternativa valida, e via. )

Perché succede questo?

Cercare un CRM per la propria azienda causa stress.

Per essere precisi, scegliere un CRM provoca una sensazione di soffocamento simile a quella che si prova mentre si va all’altare. Questo capita perché, introdurre un CRM in azienda, è un impegno a lungo termine. Non impegna solo (e nemmeno principalmente) in termini economici, ma richiede un cambiamento forte e diffuso. Esattamente come passare da scapolo-da-birrette-con-gli-amici a padre-di-famiglia-con-station-wagon.

Inoltre la scelta del CRM è complessa perché è multifattoriale. Non solo bionda o bruna. Incide il prezzo, la velocità, la facilità di apprendimento e utilizzo, i servizi, e poi, come quando si prende moglie (o marito), non è detto che si capisca bene cosa ci si sta portando a casa.

Ecco quindi qualche suggerimento per orientare la scelta. Cosa guardare?

1. Quanto costa un CRM dal punto di vista economico.

Il costo di un CRM deve essere valutato tenendo d’occhio parecchie voci:

Il costo della  licenza: si acquista una volta per tutte o richiede un costo mensile? Alcuni CRM vendono la licenza come bene di proprietà aziendale. Altri CRM richiedono una tariffa mensile, magari in rapporto al numero di utenti. In questo caso bisogna fare bene i conti nel lungo periodo, per capire a cosa si andrà incontro negli anni o nei decenni.

Il costo in ore – uomo: quanto costerà alla mia azienda imparare ad utilizzare il nuovo sistema? Anche in questo caso, è meglio definire un ordine di grandezza a priori, anziché buttare soldi in consulenze come in un pozzo senza fondo.

Il costo delle personalizzazioni: meglio capire fin dall’inizio quanto il sistema sia facilmente adattabile alla nostra azienda. Se siamo agli antipodi,  o se il sistema è troppo rigido e poco personalizzabile, rischiamo di buttare una fortuna in adattamenti progressivi.

Il costo del canone: sono previsti canoni di manutenzione, aggiornamenti periodici, release ecc.? Meglio avere le idee chiare fin da subito di quanto ci costerà mantenere aggiornato il sistema.

Il costo dei moduli o delle funzionalità aggiuntivi: spesso le software house fanno un preventivo che include le funzionalità di base, e ci sembra economicissimo, salvo poi scoprire che non c’è dentro niente. Non c’è l’app, non c’è la geolocalizzazione, il generatore di preventivi, la gestione della posta, l’importazione dei data base, i servizi… Tutte cose da pagare, profumatamente, a parte.

2. Quanto costa un CRM in termini di sforzo aziendale.

Un CRM modella un’azienda, ne cambia inevitabilmente le abitudini di lavoro.

Un CRM, per avere senso, deve essere alimentato di informazioni. Queste informazioni in molti casi vanno aggiunte manualmente (le telefonate fatte, i documenti, le offerte, gli incontri, ecc.) e vanno aggiunte con una logica, per essere facilmente accessibili a chiunque. Ecco perché adottare un CRM richiede lo sforzo di mettere ordine ai processi ed ai ruoli, e di alimentare con metodo e continuità la mole di informazioni immagazzinate.

3. Il prezzo del non acquisto. 

Comprare un CRM ha un costo, ma anche l’immobilismo e la non decisione ne hanno uno, solo più occulto e spesso non considerato.

Primo esempio: il 20% delle trattative iniziate finisce fisiologicamente nel dimenticatoio. E’ normale dimenticarsi delle offerte mandate mesi o anni fa. Va considerato però che, come voi vi dimenticate del potenziale cliente, anche lui si dimenticherà di voi. Di conseguenza, quando sarà finalmente pronto all’acquisto, comprerà da altri. Un CRM impedisce di dimenticare le trattative o le scadenze e ci salva da mancati guadagni.

Secondo esempio: le fiere di settore. Molte aziende, dopo aver speso un patrimonio in organizzazione fieristica, finiscono con il richiamare solo chi ha richiesto un preventivo vero e proprio. Tutti gli altri contatti dei visitatori vengono sprecati. Un CRM permette di immagazzinare informazioni su ogni potenziale cliente, profilarlo e recuperarlo al momento giusto per fare campagne mirate.

Terzo esempio: il costo del recupero delle informazioni. Se i dipendenti di un’azienda perdono tempo a cercare documenti, contatti, numeri del fornitore, mail in cui si è promesso lo sconto, ecc, il costo viene pagato in termini di ridotta produttività.

Un CRM mette ordine e rende più produttivi. Ora, se stai valutando l’acquisto di un CRM, tanto per aumentare il tuo livello di stress, ti invito a richiedere una demo gratuita cliccando QUI.

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